Mentre l’Ocean Viking, la nave della Ong Sos Mediterranée, fa rotta verso Tolone (Francia), a seguito del rifiuto del governo italiano di assegnarle un porto sicuro per far scendere tutte le persone a bordo, la Commissione europea ha chiesto «lo sbarco immediato, nel più vicino e sicuro, di tutte le persone soccorse che si trovano a bordo della nave». Sull’imbarcazione sono presenti 234 persone, tra cui 55 minori dei quali 43 non accompagnati, e 15 donne e, come sottolineato nel comunicato della Commissione «la situazione a bordo della nave ha raggiunto un livello critico e deve essere affrontata con urgenza per evitare una tragedia umanitaria».
Precede questa drammatica vicenda, infatti, il Decreto del 4 novembre 2022 che vietava alla nave Humanity1, della ONG SOS Humanity, di sostare nelle acque territoriali italiane oltre il termine necessario per assicurare le operazioni di soccorso ed assistenza nei confronti delle persone in condizioni emergenziali e, analogamente, è stato adottato la sera del 6 novembre per la nave Geo Barents, della ONG Medici Senza Frontiere. Decreti, manifestamente considerati illegittimi in quanto violano numerose norme del diritto internazionale ed interno, come afferma il presidente emerito della Consulta Giovanni Maria Flick: “La linea Piantedosi è incostituzionale e contraria alla legge del mare”.
Attraverso le azioni di ricerca scientifica su migrazioni e diritti umani, con particolare riguardo a questa rotta mediterranea, il CRC si impegna affinché “nessuno si volti dall’altra parte”. Di seguito, alcuni approfondimenti con la voce degli esperti e dei nostri aderenti su questa drammatica vicenda.
“Appello della società civile al Governo: No ai respingimenti collettivi”, ASGI